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"Persi nel vuoto" è un romanzo che originariamente era stato concepito come una raccolta di cinque racconti. Nella versione definitiva, le cinque storie si fondono alternandosi tra di loro, così da raggiungere il finale quasi in simultanea e tenere alta la suspence fino alle ultime pagine. Malara conduce così il lettore in un’America cupa e spietata, una contrada tenebrosa fatta di esistenze intrecciate e destini maligni, in un mondo succube di eventi indecifrabili dov'è facile perdere il controllo, dove tutto appare inspiegabile.
Sam Starkey scopre come può essere folle sentire una voce dal buco del lavandino. La morte della piccola Mihana spinge i suoi due amici del cuore a una fuga disperata attraverso gli Stati Uniti del 1969. L'idraulico Kevin Dusdey uccide accidentalmente il topo di un'insolita cliente scatenando la sua agghiacciante vendetta. Joseph Garry scopre come può essere terribile non credere alle luci notturne del Nevada e alle storie sugli alieni e Paul Kaine si perde in un deserto, solo in mezzo al nulla.
Joseph Garry entró nel penitenziario con un
dannato cerchio alla testa. Attraversare quella maledetta statale, desolata
e calda come un tostapane lasciato acceso troppo a lungo, gli aveva infuocato
la testa fino al cervello, ma nella sua situazione non aveva molta importanza.
Joseph doveva trovare a tutti i costi una storia decente da piazzare
su "Incredible America" nella rubrica "Certe volte non
ci sono spiegazioni" e se anche quella volta fosse andata male,
il caro Joseph Garry poteva dire addio alla redazione. Il direttore Fynn
ormai arricciava più il naso di un cane da tartufi in una foresta
e quei silenzi e quegli strani sguardi subito dopo aver letto le sue
storie erano più significativi di qualsiasi altro segnale plateale.
Due anni, due maledetti anni in cui l'unico fatto di cronaca fuori dal
comune degno di nota era stato uno tizio dell' Idaho che ingoiava palline
da golf e ora Joseph aveva un bisogno disperato di qualcosa di davvero
eccezionale.
Il detenuto si chiamava Carlito Omerras, sulla sua testa
pendeva una condanna di vent'anni per omicidio. Niente di eccitante,
potrebbe pensare qualcuno di voi, se non fosse che Carlito amava raccontare
in giro di non aver mai alzato un dito per quei delitti ma solo la sua
mente che, sempre secondo Omerras, avrebbe avuto il potere di generare
prima ipnosi e poi una forza che tende a far esplodere ogni cosa. Era
proprio a questi ultimi particolari che Joseph si attaccava con tutte
le sue forze. Ipnosi, omicidio e forza soprannaturale: per "Incredible
America" e la sua sezione "Certe
volte non ci sono spiegazioni" era perfetto come una brioche in una
bella tazza di caffè caldo.
E proprio come in una tazza di caffè caldo il lettore
affonda nelle vicende sempre più coinvolgenti dei personaggi del
libro.
In
questa avventura è accompagnato da uno stile narrativo pulito che lo
conduce nei meandri di intrecci sempre più aggrovigliati, secondo la
migliore tradizione cinematografica,
in una storia dove ogni singola vicenda personale si colloca nel quadro
di una storia generale dal carattere soprannaturale quanto
ineluttabile. E in effetti è proprio questo il senso di tutto
il romanzo: un dispiegarsi di piccole storie personali, che affondano
nell' unicuum di
una ragnatela appiccicosa sempre più paurosa. Per citare lo stesso
autore:
Il mondo è fatto di storie, alcune sono più vicine
e intrecciate di quanto potremmo immaginare; è come se passato
e presente si mischiassero a formare un universo che è molto
meno indecifrabile di quanto pensiamo.
Per ognuno di noi il
mondo sembra un puzzle formato da tanti piccoli sotto-universi dove
si svolgono le nostre vite, dove ciò che eravamo,
ciò che siamo e ciò che saremo è legato ai nostri
affetti (...).
Tutti siamo collegati, in un modo molto più semplice di quanto
pensiamo e le storie di Rose, Paul, Joseph e Sam, nella loro follia e nel
loro orrore, sono la mia personale dimostrazione di come passato, presente
e futuro fanno sfiorare le vite tra di loro, anche solo per un breve attimo
che assomiglia a un ultimo soffio di vita, e di come ciò che pensiamo
non esista, mondi paralleli, misteri, orrori, possano sconvolgere e tritare
le nostre o le esistenze di chi era o è ancora nostro amico, o di
chi cammina poco lontano da noi ma è come se fosse invisibile.
Una rete horror per gli appassionati
Per tutti gli appassionati dell'horror, segnaliamo la sempre aggiornatissima pagina del romanzo su Facebook, dove Malara crea continuamente rapporti tra il proprio romanzo e spezzoni di film o di romanzi cult del settore. Alcune chicche:
Vincenzo Malara è nato a Modena nel
1981. Laureato in Scienze della Comunicazione, collabora
attualmente con diversi blog d'informazione e riviste.
Lavora anche nel sociale come responsabile attività
presso una casa protetta in provincia di Modena.
Nel 2004 ha pubblicato il romanzo “Loro”, edito da
Delos Books.
Inoltre, nel 2000 ha pubblicato “Tom Ford”, con
Michele Di Salvo Editore.
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